Un team dell'università degli Studi di Milano ha infatti identificato il gene che rende una particolare popolazione di staminali - i mesogangioblasti, scoperti nel nostro Paese dallo scienziato Giulio Cossu - efficaci nel guidare la rigenerazione delle fibre muscolari danneggiate dalla distrofia.

Il lavoro è pubblicato su 'Nature Communications'.

"Possiamo affermare con orgoglio - afferma Graziella Messina, a capo del gruppo di ricerca - che questo studio apre la via a nuove possibilità per la sperimentazione dei mesangioblasti nella terapia delle distrofie muscolari".

Queste patologie, ad oggi senza cura risolutiva - spiegano gli studiosi - sono causate da mutazioni geniche che portano alla mancata espressione di proteine fondamentali per la corretta 'architettura' delle fibre muscolari, e quindi per la loro resistenza. Negli ultimi anni l'équipe meneghino ha scoperto che cellule mesoangioblasti sono in grado di differenziare in muscolo scheletrico e, se iniettate per via sistemica, riescono ad attraversare la parete dei vasi sanguigni per partecipare alla rigenerazione delle fibre muscolari danneggiate nelle prime fasi di una distrofia. Sulla base di questi dati era partito uno studio clinico di fase I/II nella distrofia muscolare di Duchenne, che tuttavia si è concluso dimostrando sì la sicurezza del metodo, ma non ancora la sua efficacia. "Ora, in questo nuovo lavoro si compie un nuovo importante passo in avanti", assicurano gli scienziati.

Marzo 2015
Fonte: www.aduc.it

 

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