Tutto è cominciato alla 31esima settimana di gravidanza, quando il battito cardiaco del bambino ha cominciato a diminuire a causa di un doppio nodo nel cordone ombelicale. E’ stato effettuato subito il parto cesareo.
Dopo aver estratto Thomas i medici si sono resi conto che i suoi polmoni non erano sufficientemente maturi, così lui è stato posto in un incubatore in terapia intensiva. Ma per sua sfortuna l’incubatore ha smesso di funzionare e il bambino non ha ricevuto ossigeno a sufficienza.
"Io non so quanti secondi o minuti mio figlio sia stato senza ossigeno", spiega Diana. La sua encefalopatia ipossico-ischemica ha portato alla paralisi cerebrale con tetraparesi spastica.
Per fortuna, Thomas ha avuto le sue cellule staminali conservate in una banca privata “Biocell” in Ecuador.
Sul campione di cellule staminali di Thomas, sono stati eseguiti i test di valutazione e il campione è risultato idoneo per l’applicazione clinica sperimentale presso la Duke University, negli Stati Uniti.
Thomas è stato iscritto nello studio del trapianto autologo per la cura della paralisi cerebrale condotto dalla Dott.ssa Joanne Kurtzberg, un pioniere nel trapianto di cellule staminali del sangue del cordone ombelicale.
Thomas ha partecipato a questo studio per un periodo di tre anni e il suo stato è migliorato tanto.
Oggi Thomas vive come qualsiasi altro bambino della sua età. Questa guarigione miracolosa è stata possibile grazie al trattamento con le cellule staminali del cordone ombelicale ricevuto presso la Duke University.
Diana Muñoz, madre del bambino, ricorda ancora il momento in cui i medici le dissero che suo figlio non sarebbe mai stato in grado di camminare o parlare. In sostanza le dissero che Thomas non sarebbe stato in grado di raggiungere i traguardi che ha ormai compiuto.
Il trattamento ricevuto da Thomas con le sue cellule staminali del cordone ombelicale ha significato per lui una nuova vita, una vita normale!